Nell'entroterra savonese e genovese.
Preziose ispirazioni nell'entroterra savonese e genovese.
Un magnifico viaggio tra le valli dell’Appennino sul versante padano della Liguria. Un’occasione per lasciarsi ispirare dai capolavori della natura, da magici castelli, da antichi luoghi di fede e dai colori della cultura locale. Dove il verde fa da cornice a borghi che mostrano orgogliosi gioielli architettonici e un autentico legame con la storia.
Durata del percorso
circa 3 ore e 7 minuti
Lunghezza del percorso
132 chilometri
L’itinerario inizia a Savona e si inoltra verso il boscoso entroterra risalendo la SP 29 sino ad Altare, terra di artigiani vetrai, dove le Alpi e gli Appennini si incontrano al colle di Cadibona e ancora oltre fino a Carcare.
Qui si giri a sinistra lungo la SP 28bis che dopo 37 minuti e 27 km dalla partenza conduce a Millesimo, borgo ricco di storia e terra di tartufi. Ora si ripercorre a ritroso la SP 28bis sino a Carcare per imboccare la SP 29 che supera Cairo Montenotte e discende la val Bormida in direzione nord sino a Dego dove sulla destra inizia la SP 542 che tra basse colline di boschi raggiunge Giusvalla e Pontinvrea sino al passo del Giovo con il suo forte ottocentesco.
Una veloce discesa verso nord sulla SP 334 porta, dopo 43 km e 57 minuti da Millesimo, alla golosa cittadina di Sassello, che invita ad assaggiare i suoi amaretti e canestrelli. La SP 49 procede verso nord-est immersa in folti boschi dove è facile scorgere caprioli e poiane, toccando antichi borghi contadini e artigiani come San Pietro d’Olba; entrando in provincia di Genova sono le SP 1 e SP 64 a portare sino a Tiglieto e Rossiglione attraverso un paesaggio di pinete e vasti panorami; la SP 456 del Passo del Turchino percorsa verso sud conduce dopo circa un’ora e 49 km a Campo Ligure capitale della filigrana d’oro e d’argento. È la stessa SP 456 a salire poi verso Masone e il Passo del Turchino celebre tra i ciclisti per poi scendere con molte curve verso Mele e infine concludere l’itinerario in vista del porto di Genova Voltri.
In totale sono circa 3 ore e 7 minuti per 132 chilometri.
Millesimo
Uno dei borghi più belli d'Italia
Millesimo, una pausa bucolica.
Partendo da Savona e risalendo lungo la SP 29 si arriva al colle di Cadibona dove le Alpi e gli Appennini si incontrano. Si raggiunge Altare e i suoi artigiani vetrai, quindi Carcare col centro storico colorato.
Da qui la SP 28bis porta, dopo 37 minuti e 27 km, a una piccola città di antiche origini romane: nato sulla via Aemilia Scauri, Millesimo conserva bene il suo profilo antico e vi accoglie mostrandovi con orgoglio il castello medioevale alto sul colle. Il centro storico, di forma triangolare, custodisce il palazzo Del Carretto – il municipio – che porta in facciata una splendida, ricchissima meridiana. Fate due passi in più e attraversate ora il fiume sul ponte della Gaietta dove troneggia la bella torre di guardia quattrocentesca.
Fuori dal centro storico meritano uno sguardo la pieve romanica di Santa Maria Extramuros e l’ex monastero di Santo Stefano, trasformato all’inizio del XX secolo in una villa in stile Coppedè. Dai gioielli della storia e della fede ai paesaggi bucolici, dove la natura della val Bormida dà il meglio di sé nella Valle dei Tre Re e nel Bric Tana, tra grotte e doline, la vasta “Tana dra Vurp” (tana della volpe) e uno dei pochi insediamenti liguri dell’età del Bronzo. Un territorio che regala preziosi doni, come il tartufo, celebrato a fine settembre con una festa, re della cucina locale che qui vanta pietanze tradizionali come le grive, un salume a base di fegato di maiale, salsiccia e bacche di ginepro.
Delizie che si sposano bene con un rosso Granaccia della DOC Riviera Ligure di Ponente o della IGT Colline Savonesi. Si rifà ora a ritroso la SP 28 bis arrivando a Carcare, poi la SP 29 che discende la val Bormida in direzione nord sino a Dego, quindi la SP 542 sino al passo del Giovo e la SP 334 per giungere, dopo 43 km e 57 minuti, alla golosa cittadina di Sassello.
ARTE
Castello, palazzo Del Carretto con meridiana, ponte della Gaietta, chiesa Annunziata, Museo Napoleonico con Mostra di mineralogia della Val Bormida e Mostra archeologica del Bric Tana, pieve di Santa Maria Extramuros, monastero di Santo Stefano, santuario Madonna del Deserto, menhir della Tana dra Vurp.
ENOGASTRONOMIA
Grive, torta di riso e porri, giuncata, sciacarotti, millesini al rhum, tartufo bianco e nero.
EVENTI
Festa Nazionale del Tartufo.
NATURA
Parco Regionale di Bric Tana e della Valle dei Tre R.
ITINERARI A PIEDI
Sentieri Bormida Natura, anelli del Bric Tana e Valle dei Tre Re.
Sassello
Bandiera arancione
Sassello, dolce e appassionato.
Tra graziose e piccole città della val Bormida con le sue verdi colline, l’itinerario in poco più di un’ora ci porta da Millesimo a Sassello, tra boschi e pascoli, in un territorio ricco di fauna selvatica che non è difficile scorgere. Ad accogliervi ci sono gli eleganti palazzi affrescati dell’Ottocento e le belle chiese barocche, ma anche la vivacità delle sue botteghe, dei negozi e dei caffé. Qui la qualità della vita è espressione del passato, una storia onorata nell’ex-palazzo della famiglia Perrando che ospita la biblioteca, il centro culturale e il museo di archeologia.
Un paese che regala anche piaceri culinari, legati ai suoi prodotti alimentari e alle sue specialità come i salumi, i piatti a base di funghi e i morbidissimi amaretti da accompagnare con il liquore dolce da dessert. Anche le occasioni per rigenerarsi nella natura o per soddisfare la voglia di scoperta non mancano. L’invito è conoscere il Parco Regionale del Beigua., un paesaggio impreziosito da torrenti, cascine e sentieri, classificato “Geopark” dall’UNESCO. Le escursioni sulla morbida vetta del Beigua, 1287 metri affacciati sul mare, col tempo buono, regalano un meraviglioso panorama dal Monte Rosa al mare, dalle Apuane, alla Corsica.
Per chi ama invece le emozioni più forti e una natura più selvaggia ci sono la valle del torrente Erro e la Foresta demaniale della Deiva. La SP 49 procede toccando graziosi borghi agricoli; sono le SP 1 e SP 64 a portare a Tiglieto e Rossiglione attraverso un paesaggio di boschi di castagno e mandrie al pascolo; la SP 456 del Passo del Turchino conduce in direzione sud dopo un’ora e 49 km a Campo Ligure col suo castello che domina il centro storico.
ARTE
Museo Perrando, palazzi e chiese del centro storico, torre dei Saraceni.
ENOGASTRONOMIA
Salumi, patè di lardo, tirotti, funghi, amaretti, liquore amaretto, amaro locale.
EVENTI
Infiorata del Corpus Domini.
ITINERARI A PIEDI
Alta Via dei Monti Liguri, Sentiero Natura Foresta della Deiva, Sentiero Natura Torbiera del Laione.
SPORT
Trekking a piedi e a cavallo, nuoto nei torrenti, mtb.
NATURA
Parco Regionale del Monte Beigua, lago dei Gulli, Foresta Demaniale della Deiva, torbiera del Laione, valle dell’Erro.
Campo Ligure
Uno dei borghi più belli d'Italia
Campo Ligure, scrigno di tesori.
Un’ora e 49 km di viaggio per arrivare qui da Sassello: la SP 49 attraversa folti boschi, tra borghi contadini e artigiani come San Pietro d’Olba; le SP 1 e SP 64 portano a Tiglieto e Rossiglione attraverso un paesaggio di natura rigogliosa e infine la SP 456 del Passo del Turchino in direzione sud conduce a Campo Ligure.
Una volta chiamato Campo Freddo, non per il clima, ma per la radice “frei” ovvero “libero”, che lo legava al suo status di Feudo Imperiale indipendente da Genova, Campo Ligure è oggi un piccolo scrigno di tesori da scoprire. Tra le testimonianze più importanti c’è il castello alto e turrito sopra il paese, il palazzo Spinola decorato e dipinto, pittoresche case storiche tra le vie del borgo. Trovate ora momenti di benessere e belle ispirazioni, passeggiando tra gli alberi e le sculture in legno del Giardino di Tugnin.
Poi, in periodo natalizio, tra dicembre e gennaio, nell’oratorio seicentesco dei Santi Sebastiano e Rocco vi aspetta tutta la magia di uno dei più bei presepi meccanizzati d’Italia, dove Gesù nasce fra le colline della Liguria interna e Betlemme assomiglia tanto a un borgo dell’Appennino genovese. Qui tradizioni, estro creativo e capacità manuale vanno a braccetto da sempre, e lo dimostra la secolare tradizione dell’artigianato in filigrana, un’arte che con tanta pazienza e delicatezza trasforma sottilissimi fili d’oro o d’argento in monili e mille altri oggetti d’artista.
Un interessante Museo dà spazio e valore all’abilità e all’esperienza degli artigiani campesi. Dai gioielli dell’arte a quelli della cucina il passo è breve; accomodatevi in una tipica trattoria e assaggiate la “pute”, una polenta cotta nel brodo vegetale, o la revzöra, tipica focaccia di farina di mais. Ideale accompagnamento di questi genuini sapori è un buon bicchiere di Rosso o di Bianchetta Genovese, entrambi della DOC Val Polcevera. La SP 456 sale poi verso Masone e il Passo del Turchino per poi scendere verso Mele e infine concludere l’itinerario in vista del porto di Genova Voltri.
ARTE
Museo della Filigrana, castello Spinola, palazzo Spinola, ponte “medievale”.
ENOGASTRONOMIA
Revzöra, pute.
ARTIGIANATO
Filigrana in oro e in argento, presepe meccanizzato, Giardino di Tugnin.
ITINERARI A PIEDI
Sentieri della Valle Stura.
NATURA
Altopiano di Marcarolo.